Alla vigilia del Giorno della Memoria, all'interno del progetto "La Comunicazione nello Sport" presso le Scuole Manzoni di Bologna, Sabrina Orlandi e Michele Forino hanno invitato come ospite Carlo Caliceti, Responsabile dell'Area Comunicazione del Bologna FC1909, che prima di svelare agli studenti i segreti della propria professione, ha raccontato una storia unica e importantissima, quella dell'allenatore di calcio ungherese Arpad Weisz, vittima dell'Olocausto insieme alla propria famiglia.
Allenatore rivoluzionario, trionfò in Italia con Inter e Bologna, per poi dover lasciare la nostra città all'improvviso insieme alla moglie Elena e ai figli Roberto e Clara per sfuggire alle leggi razziali sempre più opprimenti, cercando rifugio dapprima a Parigi e quindi in Olanda, dove però vennero arrestati e deportati. La moglie ed i figli vennero uccisi in una camera a gas non appena arrivati ad Auschwitz, mentre lui resistette a due anni di lavori forzati, morendo infine, il 31 gennaio 1944.
Per decenni, la sua improvvisa scomparsa da Bologna, al di là di uno stringato comunicato della Società che ne annunciava l'esonero, e soprattutto la sua sorte e quella della sua famiglia sono rimaste avvolte nel mistero. Nessuno ha più saputo nulla di lui, fino a quando nel 2019 il giornalista Matteo Marani ha compiuto un'approfondita ricerca storica, riuscendo a risalire alla sua triste vicenda e raccontandola nel libro Dallo scudetto ad Auschwitz, la storia di Arpad Weisz, allenatore ebreo.
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